Ho
creato questa sezione perchè voglio farvi vedere qualcosa di bello,
di per sé la montagna è meravigliosa, possiede qualcosa
che ti attira, forse la grandezza, la forza o la tenacia che la fa resistestere
al tempo, lo stesso vale per un dipinto in cui puoi trovare l'anima del
pittore e la poesia del soggetto, il tutto filtrato da occhi che non sono
i tuoi per cui ti puoi trovare di fronte a qualcosa di inaspettato, qui
potrete vedere l'eterna mantagna dagli occhi di un'altra persona e di
un'altro tempo scoprendo, magari, aspetti che vi sono sempre sfuggiti.
Federico Ashton, il pittore della
montagna
Queste sezione
è agli inizi ed ospita, ad oggi, un solo artista, Federico Ashton,
detto anche il pittore della montagna, visse tra la metà del '800
e l'inizio del '900, studiò all'Accademia di Brera e passò
il suo tempo fra Lombardia, Svizzera e Piemonte da cui ricevette ispirazione
per il suo lavoro.
Per Federico Ashton la montagna è naturalmente il più interessante
degli ambienti: nei suoi paesaggi montani non c'è mai il ricorso
all'artificio o allo spettacolare, ne l’ansia romantica del ricercare
un senso ultimo nella maestosità del creato. Mentre per una cerchia
ristretta ed esclusiva di letterati, uomini di cultura, pittori, fotografi
di tutta Europa ancora per tutto l'Ottocento la montagna delle Alpi è
un mondo ideale, celebrato secondo una visione alla Rousseau per i suoi
valori di ingenuità e di aderenza allo stato di natura e nella
montagna si ricercano, come in un mondo parallelo a quello reale, le categorie
ormai perdute di selvaggio, naturale, puro, primitivo, per Ashton la montagna
è vissuta con naturalità ed immediatezza. Manca in lui ogni
simbolismo concettuale: Federico Ashton rappresenta il paesaggio delle
nostre montagne con realismo e trasparenza, con la semplicità di
chi non osserva da estraneo un mondo che già rimpiange, ma di chi
ci vive e ha ormai imparato i suoi trucchi, i suoi messaggi e lo percorre
disinvoltamente da buon camminatore.
In nessuna delle sue tele percepiamo la preoccupazione dell’uomo
di cultura che teme la minaccia dell’avanzata del progresso, nemmeno
negli ultimi anni della sua vita, quando i lavori per lo scavo della galleria
del Sempione stanno profanando la sua montagna. Non è nemmeno interessato
alla salvaguardia delle tradizioni popolari: l‘umanità che
ritrae è quasi un dato paesaggistico, che si perde, al pari delle
capre e delle pecore al pascolo nella più vasta prospettiva della
natura.
Ashton non è un teorico e se non ha la profondità di John
Ruskinl che condanna l’assalto alle «cattedrali della terra"portato
da turisti e escursionisti alpini, sa però leggere nel mondo della
montagna il linguaggio ora rasserenante, ora inquieto della natura e scompone
e ricompone sulla tela il rapporto tra linee spezzate dei profili delle
montagne, dei tronchi e dei rami e linee curve delle rocce, delle nubi
e dei giochi d acqua su cui indugiano o sciabolano intermittenti sprazzi
di luce.
Le opere
Cliccando sulle immagini le potrete vedere ingrandite
e con ulteriori spiegazioni.
Bosco
di faggi a Macugnaga
Bosco
di faggi in autunno
Lungo
una vecchia strada,mulattiera
da Varzo a San Domenico
Alpe
Devero
Primavera
a Ceppomorelli
Interno
del villaggio di Ceppomorelli in Valle Anzasca
Macugnaga
Hotel
MonteRosa a Macugnaga
Monte Rosa da Macugnaga
Case
a Leukerbad
La
Valle Vigezzo
La
cascata del Toce
Alpe Veglia e Monte Leone
Il lago D'Avino e il Monte Leone
Lago di Antillone
Lago delle Streghe - Alpe Devero
Veduta di Domodossola
Suna - Lago Maggiore
Naturalmente se avete
critiche o suggerimenti potete mandarmi una mail,
inoltre se avete foto recenti dei luoghi dipinti inviatemele sempre allo
stesso indirizzo ed io le inserirò nelle pagine del dipinto corrispondente
per valutare come sia cambiato l'ambiente in cento anni di umanità.
Tutto il materiale
fotografico è tratto dal libro "Federico Ashton, pittore della
montagna" e curato dal Mueso del Paesaggio.