Lago d'Avino e Monte Leone
Olio su tela, cm 66,5 x 115
Collezione privata, Domodossola Bibliografia: Redazione di Oscellana,
a cura di, Primo elenco di opere di Federico Ashton, in "Oscellana"
n. 2, 1977, pag. 97; Guido Cesura, Ossold dipinta, Milano, 1979, pag.
50.
Quando Ashton lo dipinse, il Lago d'Avino (m. 2234) appariva così;
"Il lago è un bel bacino avente la lunghezza di metri 800
e la larghezza di 400. Si gira in un'ora; le sue acque sono limpidissime.
E' fiancheggiato a ponente dall'enorme parete del M. Leone che quasi verticalmente
elevasi per oltre 1000 metri."' Agli inizi del XX secolo la società
Dinamo costruì uno sbarramento che trasformò il lago naturale
in un serbatoio idroelettrico della superficie di quasi 4 kmq, e della
profondità di circa 30 metri. "Il toponimo deriva probabilmente
da "lago d'arvina" con il significato di "rovina",
cioè del vasto pendio sfasciato e detritico circostante. Poi, la
letteratura del secolo scorso ha storpiato il toponimo in "divino"
o "da vino" fino all'amorfa versione attuale."
Cliccando sulla miniatura qui sotto, potete
vedere come si presenta oggi il lago.
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