Monte Ziccher
Val Vigezzo
(CIASPOLE)

 

 

 

Periodo consigliato : Dipende dall'innevamento

Attrezzatura : Comode scarpe da montagna, racchette da neve, ghette, bastoni e abbigliamento sportivo.

Tempo di percorrenza : 4.30h/5.00h di passo calmo e senza considerare le soste.

Dislivello : Totale 1496m (salita e discesa) --- Parcheggio - Alpe Blizz +65m --- Alpe Blizz - Pragrande +98m --- Pragrande - Alpe Oro +180m --- Alpe Oro - Monte Ziccher + 405m.

Strutture : A.P.T. ufficio di Santa Maria Maggiore Tel.0324/95091, C.A.I. Valle Vigezzo piazza Risorgimento 28038 S. Maria Maggiore (VB) tel. 032494737, Rifugio Blizz 28852 Craveggia località Alpe Blizz +39.0347.9237754.

Come raggiungere il parcheggio del Blizz : Con l'autostrada Voltri-Sempione , proseguiamo sulla superstrada direzione Sempione, imbocchiamo l’uscita per Masera e Valle Vigezzo e seguiamo la strada statale per la Valle Vigezzo. Arrivati a Santa Maria Maggiore si prende la strada che si stacca sulla sinistra alla nuova rotonda per Vocogno-Toceno-Craveggia, e da qui si seguono le indicazioni per La Vasca-Alpe Blizz dove si arriva dopo pochi chilometri d'auto.

 

La strada termina in un piccolo ma capiente parcheggio a quota circa 1217m, dove sulla sinistra sono ben visibili i cartelli indicatori delle varie mete, tra cui il Monte Ziccher nostro obbiettivo odierno.
Dopo parecchio tempo, oggi giorno dell'epifania torniamo in montagna per una ciaspolata, la giornata è straordinariamente serena e il cielo azzurro intenso.
Il parcheggio è perfettamente pulito, e siamo i primi ad essere qui oggi, i
nfiliamo gli scarponi, gli zaini e le ciaspole visto che il sentiero è subito coperto di neve.
Poco prima di partire arriva un gruppetto che ci chiede se anche noi abbiamo come meta il Monte Ziccher, confermiamo e ci diamo un arrivederci in cima.

Il sentiero parte proprio dove sono infissi i cartelli indicatori, infilandosi subito nel bosco, la neve è gelata si fatica un po' a tenere l'equilibrio.
Lella è alla sua prima esperienza con le ciaspole, ma parte sicura sull'evidente traccia di predecessori, che ci porta ad attraversare un recente ponticello dopo 5 minuti.

Il ponticello costruito con grate metalliche non è ovviamente innevato, e noi pigramente non togliamo le ciaspole ma ci esibiamo in evoluzioni equilibristiche...

Dopo il ponte, il sentiero/solco prende a salire immediatamente su pendenze impegnative, all'interno del bosco che si fa fitto e scuro, piegando dapprima a sinistra e poi a destra.
Bisogna rompere subito il fiato, ma in breve raggiungiamo l'Alpe Blizz (1282m)(15/20 min).

Posto che per la sua facile raggiungibiltà permette a chiunque di gustarsi panorami e relax, anche nel periodo invernale.
Qui proprio all'entrata dell'alpe ci accoglie il bell'oratorio, e dietro il Rifugio Blizz (per info: +39.0347.9237754 ) con adiacente l'agriturismo "La Bricola" di recente ristrutturazione.
Sulla balconata del Rifugio, guardando verso ovest, nella direzione del nostro arrivo, si apre già un panorama notevole sulla Val Vigezzo, con i suoi centri che riposano ancora all'ombra e le sue cime, mentre sullo sfondo nella limpida luce del mattino svetta la catena del Monte Rosa.

Ripartiamo, salendo nel bosco alla sinistra dell'Alpe Blizz, in questo periodo può essere utile per orientarsi dato l'innevamento, prestare attenzione ai segni Bianco-Rosso del C.A.I. presenti sui tronchi delle piante.
Usciamo subito in una radura, disseminata di baite vecchie a destra e una ben riattata e solitaria sulla sinistra, verso est sulla destra, a farla da padrone li a un passo è l'imponente parete del Gridone o Limidario.

Il sentiero/solco sale ora allo scoperto, su pendenze abbastanza impegnative, tra le casere disseminate sui prati aperti, in breve raggiungiamo un nucleo più cospicuo è questo Pragrande (1380m)(30/35min).

La neve è abbondante nonostante sia passato molto tempo dall'ultima nevicata, ma è dura e crostosa.
Sulla destra dell'alpe si stacca il sentiero/solco, che si infila in piano all'interno di un bosco nuovamente fitto.
Dopo alcune decine di metri la traccia piega a sinistra e prende a salire in modo deciso, sempre all'interno del bosco.
Dopo questo strappo il bosco si dirada e raggiungiamo una radura con una vecchia baita, è questo l'Alpe Oro (1560m)(45/55min).
Ci fermiamo ad ammirare il panorama e la giornata superba che la sorte ci ha regalato.
Sopraggiunge il gruppo visto alla partenza, qualcuno con le ciaspole e qualcuno con gli sci, facciamo due chiacchiere sulle vette circostanti e ripartiamo.
La traccia si fa più confusa, il terreno qui permette libertà di traiettorie nel bosco più rado di larici.
In ogni caso noi teniamo il più possibile il lato destro onde evitare di andare verso la Bocchetta di Sant'Antonio che ci impedirebbe in questo periodo di salire alla vetta.
Salendo nel bosco meno fitto ci voltiamo ogni tanto per ammirare il panorama verso sud.

Alle nostre spalle da sinistra il Monte Zeda, la Val Cannobina, la Val Loana, il Cimone di Cortechiuso, la Laurasca e il Pizzo Ragno.
Difficile dare dei punti di riferimento, non vi sono ne costruzioni ne cartelli in questo tratto, tuttavia il solco è sempre abbastanza evidente e sui tronchi troviamo i classici colori Bianco-Rosso del C.A.I.
La visuale è più aperta e si possono trovare punti di riferimento nelle vette circostanti.
Come detto teniamoci il più possibile a destra, un lungo tratto nel bosco meno fitto ci conduce all'attacco dell'erta finale.
Le pendenze si impennano, saliamo in verticale ormai quasi senza vegetazione, la fatica si fa sentire ancor più camminando sulla neve con le ciaspole, puntiamo all'evidente cresta sopra di noi.
Raggiunta la quale iniziamo un traverso verso sinistra in direzione dell'evidentissima cuspide sommitale.

Ormai manca poco, procediamo a vista, raggiungiamo qualcuno del gruppo che ci aveva sorpassato, che paga la foga iniziale, ed in breve in uno scenario bellissimo siamo alla meta scialpinistica del Monte Ziccher (1965m)(2.30/3.00h).

Prendiamo fiato e ci rifocilliamo, davanti a noi la breve cresta che porta alla croce di vetta dello Ziccher.
Decidiamo di guardare l'ascesa di chi ci ha prededuto e valutare.
Con le ciapsole la salita è impossibile, con i soli scarponi appare rischiosa, montano tutti i ramponi e tentano, ma in prossimità delle rocette in alto anche con i ramponi si bloccano senza saper salire o scendere per diversi minuti, infine con qualche peripezia raggiungono la vetta.

Non avendo con noi i ramponi decidiamo prudentemente di rinunciare alla croce.
Lo scenario e l'ambiente restano straordinari, il cielo blu cobalto è un vero regalo che capita raramente, lo sguardo che può spaziare a 360° senza nuvole è fantastico.

Non si vorrebbe mai scendere, ma mentre mangiamo qualcosa, si alza una brezza fredda e pungente, diamo un ultimo sguardo a Locarno e al Lago maggiore, al Limidario al Monte Zeda alla Laurasca al Pizzo Ragno e a sua maestà il Monte Rosa.
Scattiamo la foto di vetta con il Monte Rosa sullo sfondo.

Iniziamo la discesa che effettuiamo per lo stesso percorso di salita, lasciata la cresta le temperature tornano accettabili e approfittiamo per gustarci ancora gli squarci che questa giornata fantastica ci offre.
Rientrati tra i larici, non possiamo non fotografarne uno, che si presenta secco e biforcuto quasi come simbolo del limite della vita arborea.

Ripercorriamo a ritroso quindi il percorso dell'andata per tornare all'Alpe Blizz e al parcheggio(1217m) dopo circa (4.30h/5.00h).
Escursione bellissima sia per l'ambiente che per i panorami, grazie anche alla giornata eccezionale.
Consigliabile un buon allenamento perchè camminare sulla neve causa sempre un maggior dispendio energetico, ed averla effettuata nel periodo estivo onde evitare problemi d'orientamento.

 

Un ringraziamento agli escursionisti di giornata Lella e Dario.

 

 

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