Monte Todun
Colma di Cossogno

 

 

Periodo consigliato : da marzo a novembre

Attrezzatura : comode scarpe da montagna e abbigliamento sportivo

Tempo di percorrenza : 2.00h/2.15h di passo calmo e senza considerare le soste

Dislivello : Totale 1132m (salita e discesa) --- Miazzina-Rugno -9m --- Rugno-Motta d'Aurelio +193m--- Motta d'Aurelio-Todun +364m essendo lo stesso percorso, in discesa saranno gli stessi dislivelli con segno opposto.

Come Raggiungere Miazzina: Da Verbania Intra andare a Trobaso quindi alla grossa rotonda proseguire in salita in direzione di Cambiasca, qui superato il cimitero al bivio svoltare a sinistra e subito dopo a destra chiare indicazioni per Miazzina, dopo circa 4km giunti a Miazzina, attraversiamo la piazzetta e subito dopo imbocchiamo la prima strada che scende a sinistra, seguiamola fino alla fine dell'asfalto, dove sul tornante si trova la partenza del sentiero.

 

Giunti a Miazzina (750m), sul tornante poco prima della fine dell'asfalto, sulla sinistra scende il sentiero con chiari cartelli per Rugno.

Il sentiero, dapprima scende leggermente nel fitto del bosco, poi con secchi tornanti cala rapidamente a superare su di un ponte un torrentello, quindi su sentiero rudemente gradonato in pochi ma ripidi tornanti raggiunge la radura soprastante superata la quale eccoci a Rugno (741m) (10/15 min).

Rugno un vero e proprio paese con baite finemente ristrutturate, oggi è pieno di gente, in occasione di questa calda domenica di ottobre, tutti gli abitanti delle baite si sono riuniti nella piazzetta per un pranzo a base di maiale, mentre i bambini si inseguono per i vicoli dell'alpeggio.
Qui mi accolgono Paola, Marcello e i loro figli Filippo e Francesco, proprietari di una bella baita che mi ripropongo di visitare al ritorno.

All'altro ingresso del paese, rispetto all'arrivo possiamo vedere il minuscolo oratorio eretto in nome della Madonna del Buon Consiglio.

Possiamo vedere sul piccolo promontorio al fianco dell'oratorio, da dove si spazia già sul Lago Maggiore e su Verbania alcune coppelle su gli affioramenti rocciosi e la struttura per il falò che viene acceso ogni ultima domenica di luglio per la festa dell'alpeggio.
Ripartiamo, tornando verso l'ingresso dell'alpeggio, nei pressi di una fontana in sasso sulla sinistra un cartello segnavia n°7 segnala il nostro sentiero.
Riprendiamo a salire immersi tra le betulle e superiamo un canale di recente costruzione e ritroviamo la mulattiera selciata.
Dopo poco incontriamo una cappelletta (20/25min).

E' questa la cappelletta"d'Midi" (di Emidio), tutto intorno e in particolare qualche decina di metri più su affioramenti rocciosi con incisioni rupestri, coppelle e incisioni di croci, strani simboli e figure umanoidi.

Le coppelle sono cavità di varie dimensioni, eseguite su una roccia in quantità e con disposizioni variabili.
Presenti in tutto il mondo, per alcuni studiosi potrebbero essere collegate a luoghi di culto e di tradizione preistorica.
La stessa chiesa sin dai primi secoli dell'era cristiana condannò coloro che veneravano certe rocce in luoghi selvaggi e nascosti in fondo ai boschi, pietre oggetto di falsità diaboliche e sulle quali si depositavano ex-voto, candele accese e altre offerte.
Molte le ipotesi sul significato dei massi coppellati, tra le quali che fossero rappresentazione di costellazioni, mappe del territorio o massi altare per sacrifici.
Riprendiamo il cammino in breve troviamo un bivio, teniamo la sinistra, inizia la salita un po' impegnativa, usciamo dal bosco e alzando lo sguardo vediamo la prossima meta.
Infatti in pochi minuti eccoci all'Alpe Aurelio (934m)(30/35min).

L'Alpe Aurelio o come lo chiamano quelli del posto Vrei, è uno splendido alpeggio costituito da molte meno baite rispetto a Rugno, ma che dona oltre a maggiore tranquillità uno dei panorami più belli che la zona possa offrire.
Sopra il nucleo di baite il sentiero propone un bivio, a sinistra si va alla Motta d'Aurelio che noi abbiamo descritto in un altra recensione, in questo caso invece proseguiamo dritti, superiamo una rete con cancelletto che delimita una proprietà e rientriamo nel bosco.
La salita si fa impegnativa, in pochi minuti raggiungiamo le baite della parte superiore dell'Alpe Aurelio, quindi allo scoperto il sentiero piega a sinistra su magri e ripidi prati.
E raggiunge un primo dosso con bella vista.
Il sentiero per qualche decina di metri in piano piega ora a destra e sopra di noi è già in vista la meta.

Riprendiamo ora a salire, incontrando subito un cartello indicante "La Colletta" (45/50min) che possiamo raggiungere seguendo il tagliafuoco che si dipana in piano sulla destra.
Noi continuiamo a salire ormai su buone pendenze sino ad incontrare un nuovo cartello indicante "Cappella Fina" (55/60min) che possiamo raggiungere anche in questo caso seguendo il largo tagliafuoco che esce in piano sulla destra.
Anche in questo caso continuiamo a salire, il sentiero con ripidi tornanti ci porta in breve in cresta e seguendolo sulla sinistra in pochi metri sulla cima del Monte Todun (1298m)(1.00/1.15h).

Il sentiero, che pochissimo sotto prosegue sulla destra è quello che cavalca la cresta della Colma di Cossogno, e porta all'Alpe Cavallotti e al Pizzo Pernice da noi percorso e recensito.
Qui dal Todun, il panorama è superbo.

Da sinistra, Verbania, al di la del lago Laveno, il Monte Rosso, il Lago Maggiore e le isole Borromee, il Mottarone, la foce del Toce, Mont'Orfano, lago d'Orta.
Alla mia sinistra, appena spiccato il volo dall'Alpe Cavallotti, volteggiano quattro parapendii.

Alla mia destra dietro il Monte Faiè, la poderosa mole del Monte Rosa.

Il ritorno avviene per il percorso di andata, ma con ancora una tappa in quel di Rugno dove la festa volge all'epilogo, ma sono in tempo per le caldarroste.

Qui infatti, difronte alla sede della neonata "Associazione Alpe Rugno" che è il motivo principale dei festeggiamenti di oggi, e alla quale vanno i miei migliori auguri per l'importanza che hanno queste associazioni nella conservazione del nostro territorio, gli specialisti stanno preparando delle ottime 'bruscarole'.
Dopo aver gustato qualche caldarrosta e aver visitato la bella baita di Paola e Marcello, torno all'auto e a Miazzina(750m) dopo (2.00/2.30h) dalla partenza.
Bella gita alla portata di tutti, con bellissimi scorci panoramici.

 

Escursionista di giornata Dario.

 

 

 

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