Lago Gelato
(Bocchetta Lago Gelato)
e
Lago di Mattogno
Val Agarina o Val Isorno
Periodo
consigliato :
Da maggio a ottobre
Attrezzatura
: Comode scarpe da montagna e abbigliamento
sportivo.
Tempo
di percorrenza : 7.00/7.30h di passo calmo
e senza considerare le soste.
Dislivello
: Totale 2510m (salita e discesa) --- Agarina-Alpe
Nocca +425m --- Alpe Nocca- Alpe di Mattogno +252m --- Alpe
di Mattogno-Alpe Mattignale +177m --- Alpe Mattignale-Lago
Gelato +378m --- Lago Gelato-Boccchetta del Lago Gelato
+23m --- Bocchetta del Lago Gelato- Alpe Fiesco -375m ---
Alpe Fiesco-Lago di Mattogno +21m --- Lago di Mattogno-Alpe
Lago -21m --- Alpe Lago-Alpe Ratagina -146m ---Alpe Ratagina-Alpe
Nocca -309m --- Alpe Nocca-Agarina -452m
Strutture
: Comune di Montecrestese Tel. (+39)0324.35106/35729
- Fax (+39)0324.35097
municipio@comune.montecrestese.vb.it
http://www.comune.montecrestese.vb.it
Rifugio Adriano Sironi proprietà
del CAI Sottosezione di Nova Milanese, Via Giussani 30,
aperta il mercoledì sera, dalle ore 21,15 alle ore
22,30, per le chiavi, responsabile Achille Quarello tel.
0362.42395, oppure a Montecrestese in frazione Roldo, presso
la 'Locanda delle Alpi' tel. 0324.232873.
Come
raggiungere Agarina : Da Verbania, andare
in direzione di Fondotoce e quindi di Gravellona.
Prendere la superstrada per Domodossola fino all'uscita
Montecrestese.
All'uscita dirigersi a sinistra e prima del ponte per Masera,
svoltare a sinistra in salita.
Attraversato il paese sulla destra chiare indicazioni per
Altoggio.
Appena entrati nella frazione, sulla sinistra ben indicata
parte la strada consortile che in 10Km conduce ad Agarina.
Giunti
ad Agarina(1186m)
grazie alla strada consortile recentemente asfaltata, che
è percorribile con l'acquisto dell'apposito bollino
(15€), reperibile oltre che in comune in qualsiasi
bar o alimentari di Montecrestese, lasciamo l'auto alla
fine dell'asfalto.
Oggi abbiamo come obbiettivo il mitico lago Gelato e con
un percorso quasi ad anello, anche il lago di Mattogno,
solo la primissima parte del percorso sarà in comune
tra salita e discesa.
Iniziamo
a camminare su di una strada sterrata, in breve arriviamo
alla fine della gippabile e superato un cancelletto in legno,
saliamo su di una mulattiera ricavata nella roccia, aerea
e panoramica.
Nel bosco incontriamo un un bivio con caratteristico segnavia,
noi andiamo dritti, mentre al ritorno torneremo dal sentiero
lasciato a sinistra.
In discesa raggiungiamo il Ponte
di Faugiol(1350m circa)(15/20min).
Attraversato
il Rio Nocca,
il sentiero sale nel bosco, al bivio nei pressi del vecchio
ponte crollato teniamo la sinistra, iniziamo a risalire
su di un sentiero abbarbicato alle pareti verticali che
strapiombano giù nel torrente.
Quindi saliti rapidamente di quota, superiamo un rudimentale
cancello in legno, e fuori dal bosco in un tratto dove il
letto del fiume è largo e poco inclinato superiamo
il nuovo ponte sul Rio Nocca riportandoci sulla sinistra
del corso d'acqua (50min/1.00h).
Qui
per un tratto il sentiero diventa una larga strada sterrata
dai recenti lavori di consolidamento, poi tornato sentiero
si innalza in un bel bosco per raggiungere l'Alpe
Nocca (1611m)(1.10h/1.20h).
Poco
sotto l'alpeggio proprio sul sentiero si trovano dei cartelli
indicatori.
A sinistra si inerpica il sentiero che sale direttamente
al lago di Mattogno, noi invece proseguiamo dritti in falso
piano lasciando le baite dell'alpe sopra a sinistra e ci
dirigiamo verso l'Alpe Mattogno.
Entriamo in un bel bosco di abeti secolari a giudicare dalla
notevole grandezza dei tronchi, e iniziamo a salire su pendenze
impegnative, al ritmo di secchi tornanti.
Appena fuori dalla vegetazione, il paesaggio si fa notevole,
in un ampia conca verde circondata a varie altezze da altri
alpeggi eccoci all'Alpe Mattogno
(1863m)(1.30h/1.45h).
L'ambiente
è bello e rilassante, tra prati verdi e cime che
circondano l'alpe tutt'attorno.
Le baite sono tutte ristrutturate, e nella casera al centro
della conca una signora non più giovanissima lavora
il formaggio in grossi pentoloni fumanti.
Sulla destra, poco sopra un piccolo agglomerato di baite,
ci sono dei cartelli indicatori, il nostro sentiero esce
infatti proprio sulla destra dapprima non molto marcato.
Traversando su buona pendenza ai margini del bosco, il sentiero
sale abbastanza rapidamente nei pressi dell'Alpe
Mattignale dentro (2040m)(2.00h/2.15h).
Dove troviamo poche baite diroccate e una ristrutturata
con brutto WC esterno di colore verde, ma che si nota bene
anche a distanza come punto di riferimento.
Qui probabilmente il sentiero non sempre evidente, devia
prima dell'alpe in direzione dell'Alpe Fiesco.
Noi giunti sin qui proseguiamo dritti sul dosso appena avanti
e quindi sempre senza sentiero su prati verticali saliamo
a sinistra nella piccola conca fino ad incontrare il sentiero
GTA che seguiamo sulla destra.
Superata una scaletta tagliata nella roccia arriviamo intorno
a quota 2200m
in una ampia conca(2.40h/2.50h).
Ormai
la vegetazione ci ha abbandonato da tempo, e in giornate
estive il sole fa sentire la sua presenza.
Prima su magri prati e poi su sfasciumi iniziamo un lungo
traverso verso destra seguendo il sentiero GTA ben marcato
dai colori bianco-rosso del CAI e da ometti.
Arrivati sotto i contrafforti del Pizzo Mattignale, ormai
su pietraia, il sentiero piega a sinistra ed inizia a salire
vistosamente, la fatica inizia a farsi sentire, ma la meta
è ormai prossima.
Infatti dopo poco, giunti ai bordi della conca ecco apparire
il Lago Gelato
(2418m)(3.30h/4.00h).
Il
Lago Gelato
è di origine glaciale, ha una superficie di circa
6500mq, un piccolo lago che fino a tarda stagione per l'altitudine
e la posizione resta quasi totalmente ghiacciato da cui
appunto il nome.
Poco sopra alla destra del nostro arrivo oltre la piccola
pozza, si trova la Bocchetta
del Lago Gelato che raggiungiamo in breve(2441m).
Dalla
bocchetta vediamo i tetti dell'Alpe Cavegna e l'inizio della
valle del rio Isorno che noi abbiamo percorso e descritto
in un altra recensione.
Tornati al lago, ci meritiamo un buon pranzo, mentre ammiriamo
il paesaggio che ci è costato tanta fatica.
Sulle pareti del Pizzo dell'alpe Gelato, ci pare di vedere
muoversi qualcosa, una veloce binocolata e si accende l'eccitazione,
quattro fantastici stambecchi ci osservano dall'alto.
Siamo troppo lontani per delle foto, e il più simile
ad uno stambecco di noi prova l'inseguimento su per le pareti
verticali del pizzo.
VAI FLAVIO !!!
Grazie
alle doti atletiche e alla curiosità degli stambecchi,
Flavio riporta queste bellissime immagini.
Riposati e rifocillati ripartiamo per il nostro giro quasi
ad anello, obbiettivo lago di Mattogno.
Ripercorriamo il sentiero dell'andata ma senza nessuna deviazione
e dopo lungo traverso senza mai abbandonare la traccia GTA
arriviamo prima all'Alpe Fiesco(2066m)(4.30h/5.00h).
Quindi sempre in costa e quasi alla stessa altitudine sempre
sul sentiero GTA arriviamo al Lago
di Mattogno(2087m)(4.50h/5.20h).
Bel
lago, cirondato da verdi prati, ma senza nessuna pianta
che possa dare un po di ombra e frequentato da colonie bovine.
Il Lago di Mattogno con
i suoi tre ettari di superficie, ai piedi del Pizzo del
Forno, è il più grande della valle Isorno,
e può dare soddisfazione ai pescatori.
Dopo una pausa relax, riprendiamo il cammino, ancora sul
sentiero GTA raggiungiamo in breve l'Alpe
Lago(2066m)(5.00h/5.30h).
Qui
all'Ape Lago
si trova il rifugio Adriano
Sironi 12 posti letto, diviso su due piani,
al piano terra, chiuso, stufa a legna, fornello e lampada
a gas e 8 posti letto su tavolato con materassi e coperte.
Al piano superiore, sempre aperto, 4 posti letto sempre
su tavolato con materassi e coperte.
Di proprietà del CAI Sottosezione
di Nova Milanese, Via Giussani 30, aperta il mercoledì
sera, dalle ore 21,15 alle ore 22,30, per le chiavi, responsabile
Achille Quarello tel. 0362.42395, oppure a Montecrestese
in frazione Roldo, presso la 'Locanda delle Alpi' tel. 0324.232873.
Proseguiamo ora in discesa più marcata a raggiungere
l'Alpe Ratagina(1920m)(5.20h/5.50h).
Quindi entriamo nel bosco e in rapida discesa arriviamo
all'Alpe Nocca(1611m)(5.50h/6.10h).
Siamo tornati sul tracciato dell'andata, attraversiamo un
boschetto e all'inizio della strada sterrata che porta al
nuovo ponte fatto all'andata notiamo una traccia che si
stacca in salita verso destra.
Seguiamo questo sentiero che si alza e poi in piano costeggia
su pareti verticali il corso del rio Nocca, al riparo di
una folta vegetazione.
Per poi piombare in basso tra secchi tornanti che ci riportano
al bivio con pioda segnaletica visto all'andata(6.40h/7.00h).
Scendiamo
ora a destra e in breve superato il cancelletto in legno
e la strada sterrata torniamo ad Agarina(1186m)(7.00h/7.30h).
Escursione impegnativa per dislivello e per il sentiero
a volte labile e quindi consigliata ad escursionisti esperti
che porta a conoscere una valle poco frequentata e dagli
scorci mozzafiato.
Un
grazie agli escursionisti di giornata Flavio, Fabrizio,
Dario.