Percorso
: Intra-Gravellona T.-Omegna-Cesara-S.M.d'Opaglio-Gozzano-Omegna-Orta-Gravellona
T.-Intra Distanza :
Km 79.7 Tempo : h.
4.00/4.30 Rapporti :
max 39/25 - min 53/14 Difficoltà :
medio/difficile
Salite
:
Gravellona
T.-Omegna : Distanza 6.4Km---Dislivello 93mt---Pendenza
media 1.5%---Pendenza Massima 3%
Omegna- Cesara : Distanza 4Km---Dislivello 202mt---Pendenza
media 5%
Alzo
- Madonna del Sasso(Boleto) : Distanza 4km---Dislivello
270mt---Pendenza media 7%---Pendenza massima 12%
Discese
:
Le
salite qui sopra percorse al ritorno con segni opposti
Da Intra, imbarcadero
vecchio dirigiamoci verso sud superata la rotonda e il ponte
di San Bernardino,
deviamo a sinistra verso la Villa
Taranto, percorriamo la strada panoramica con
vista sulla sponda lombarda, passiamo Pallanza,
Suna e arriviamo
a Fondotoce.
Alla rotonda, prendiamo la prima uscita e in rettilineo
pianeggiante superiamo la stazione ferroviaria, sempre in
piano attraversando una zona industriale sulla sinistra
e con le cave di marmo del Mont'
Orfano che ci fanno compagnia sulla destra,
giungiamo al ponte sul Toce.
Superiamo il ponte, passiamo sotto il cavalcavia dell'autostrada,
ed arriviamo a Gravellona Toce
( 13.7 ).
Alla rotonda proseguiamo diritti verso l'uscita del paese;
una salita di 500 mt. ci fa innalzare leggermente.
In leggera salita la strada, chiusa dal Mottarone
alla sinistra e dal Monte Cerano
sulla destra, ci porta fino ad Omegna
( 19.8 ), tra case e fabbriche d’articoli di casalinghi.
In questo tratto della ss229 c'è un po' di traffico,
viaggiamo quindi ben accodati.
Al semaforo del centro cittadino svoltiamo a sinistra, iniziamo
un tratto in pave, dopo cento metri svoltiamo a destra e
mantenendo sempre la destra eccoci con una breve discesa
sul lungolago di Omegna.
Passiamo sul breve ponticello e svoltiamo a sinistra, iniziando
a costeggiare il lago d'Orta
sul lato sinistro della valle.
Alcune decine di metri più avanti, manteniamo la
strada sulla destra ed iniziamo a salire verso i paesi che
costeggiano dall'alto il lago.
Superiamo le ultime case di Omegna e giriamo verso sinistra
superando un ponte, la strada a destra conduce a Quarna.
La salita è dolce si mantiene costantemente sul 5%,
e sotto di noi riappare il lago, superiamo Nonio,
quindi Cesara,
la strada prende a scendere dolcemente, per poi risalire
sempre con percentuali blande sino a Alzo(27.8).
Qui seguiamo le indicazioni per il Santuario.
La strada si alza subito con due tornanti aerei per poi
entrare decisamente nel fitto bosco di castagni che non
ci lascerà più sino alla meta, le pendenze
sono quasi costantemente attorno al 6-7% sino al bivio per
Centonara (km. 2,1
mt. 510), qui si prende a sinistra (indicazioni
per il Santuario), affrontando subito un breve
tratto stretto ed impegnativo sino a sbucare fuori dal bosco.
Un breve tratto di falsopiano e quindi una dura rampa al
12% nei pressi del Ristorante Panoramico si giunge a Boleto
(km. 4,1 mt. 670).
Qui svoltiamo a sinistra e dopo 200mt circa eccoci sulla
balconata del Santuario della
Madonna del Sasso, il punto panoramico più
privilegiato sul lago d'Orta
e il Cusio.
La splendida costruzione barocca fu edificata tra il 1730
e il 1748 sopra la roccia granitica a strapiombo sul lago
sottostante.
Secondo la leggenda ad Ayacardo, un soldato rozzo, tornato
da una missione alla rocca di Angera, fu detto che la sua
bella moglie, Maria, lo aveva tradito, con un soldato mercenario
inglese.
Accecato dalla gelosia trascinò la moglie giù
dallo sperone.
Quando seppe la verità ritornò in cima al
sasso.
Maria era riuscita ad aggrapparsi ad un ramo, ma quando
Ayacardo si sporse per salvarla si lasciò precipitare.
Secondo un'altra versione la bella Maria si gettò
volontariamente per sfuggire alle insidie dei soldati durante
la dominazione spagnola.
Su quel luogo sorse prima una cappella dedicata alla Vergine
Addolorata e poi l'attuale Santuario.
Nell'interno a croce greca è custodito un grande
ciclo pittorico di Lorenzo Peracino.
Sull'altare maggiore si può ammirare lo splendido
dipinto del 1547 di Fermo Stella
da Caravaggio raffigurante la Deposizione di
Cristo.
Chi
volesse da qui potrebbe proseguire fini al passo di Valpiana,
accesso meno conosciuto e per questo ciclisticamente più
interessante alla Val Sesia.
Noi però torniamo sui nostri passi fino ad Alzo,
e prendiamo a destra, sino a raggiungere in una serie di
sali e scendi San Maurizio d'Opaglio(37.9).
Attraversiamo il simpatico paese noto per le industrie di
rubinetteria, e sempre in falsopiano superato un campo sportivo
e un bivio a cui prendiamo a sinistra, eccoci all'incrocio
con la statale in quel di Gozzano(41.9).
Svoltiamo a sinistra sulla statale, da qui prestate attenzione
perchè la strada è abbastanza stretta con
scarsa visibilità e soprattutto sovra trafficata.
In leggera ascesa usciamo dal paese, e dopo alcune centinaia
di metri, la strada precipita per un paio di chilometri
in tortuosi tornanti, tanto che questo tratto di strada
si è guadagnato il soprannome di "Salida
dal Bisciun", (salita del
biscione).
Calmatasi in pianura, la statale prosegue con il lago
d'Orta sulla sinistra, in una successione di
curve e contro curve su una carreggiata stretta e frequentata.
Una breve ascesa ci porta al semaforo del bivio di Orta(48.8)e
la strada per il Mottarone.
Proseguiamo dritti sulla statale, in un tratto di discesa
e poi di nuovo in pianura tra continue curve sempre sulle
sponde del lago, tra splendide ville e rigogliosa vegetazione,
attraversiamo Petenasco.
Evitiamo il tunnel solo automobilistico, e in altri pochi
chilometri eccoci di nuovo a Omegna(59.3),
attraversiamo la città e al semaforo del centro prendiamo
a destra.
Ripercorriamo la ss229 a ritroso sino a tornare a Gravellona
T.(65.7), proseguiamo diritti alla rotonda,
passiamo il ponte sul Toce
lasciandoci alla sinistra il Mont'Orfano
e raggiungiamo Fondotoce.
Dirigiamoci verso Pallanza,
quindi Suna e infine
Intra(79.7) partenza
e arrivo della nostra gita.