Cicogna "Porta della Val Grande"

 


Percorso : Intra-Trobaso-Santino-Rovegro-Cicogna-Intra
Distanza : km 35
Tempo : h. 2.30
Rapporti : max 39/26 - min 53/15
Difficoltà : medio-difficile

Salite :
Salita a Santino : Distanza km 3.2---Dislivello mt. 110---Pendenza media 3.4%---Pendenza massima 4%
Rovegro-Ponte Casletto : Distanza km 4---Dislivello mt 70---Pendenza media 1.7%---Pendenza massima 2.5%
Ponte Casletto-Cicogna : Distanza 3.5 km---Dislivello mt 325---Pendenza media 9.3%---Pendenza massima 15%


Partendo da Intra, imbarcadero vecchio, dirigiamoci verso nord, dopo alcune centinaia di metri al semaforo prendiamo a sinistra.
Percorriamo C.so Cobianchi quindi C.so Cairoli e dritti raggiungiamo Trobaso, alla piazzetta saliamo a destra, superata la chiesa al bivio scendiamo a sinistra e al semaforo successivo a destra.
Un tratto pianeggiante ci porta a superare il ponte sul San Bernardino, subito dopo prendiamo a destra e con un paio di ampie curve, saliamo senza troppa fatica al paesino di Santino.
Superiamo la chiesa sulla destra e usciamo dall'abitato.
La strada entra in un bosco e alla prima ampia curva sulla destra ci appare il lago Maggiore: uno scorcio d'azzurro tra due pareti verdi e sullo sfondo il campanile della chiesa di San Vittore.
Subito dopo la curva il paesaggio cambia, l'austerità dei monti, la voce del fiume, i colori più accesi e contrastanti annunciano l'ingresso in Val Grande.
La strada si sviluppa in falsopiano, tagliata lungo un bosco scosceso ed alte pareti di roccia, sulla nostra destra osserviamo Cossogno con il suo bianco campanile e le sue case seminate in righe orizzontali lungo la ripida montagna.
Più avanti scorgiamo il paesino di Rovegro ( 9.4 ), che raggiungiamo in pochi minuti.
Una fontanella nella piazzetta può tornare utile per riempire la borraccia.
Uscendo dal paese, la strada si fa subito stretta e, in questo tratto, solo sporadicamente ci sono muretti di protezione, quindi usiamo la massima prudenza.
La strada sale in falsopiano per circa 2.5 km, poi la pendenza aumenta lievemente, pedaliamo ancora in scioltezza e con calma, perchè più avanti ci serviranno tutte le energie per raggiungere Cicogna, che già s'intravede sullo sfondo della montagna.
Immersi in questo silenzio, interrotto solo dal cinguettio degli uccelli e dal fragore del torrente che trasporta acqua cristallina, appreziamo il fascino della Val Grande, ora fortunatamente Parco Nazionale.
L'inizio di una discesa ci porta in una galleria di circa 200 mt. scavata nella roccia, che subito sbuca sull'alto ponte Casletto.
Quì inizia la ripida salita.
Affrontiamola con gradualità e con una buona respirazione, per superare le continue curve e cotrocurve e gli stretti tornantiche sono davvero faticosi.
Quando passiamo oltre il vecchio lavatoio, arranchiamo ancora per un paio di curve; la prima casa sulla destra annuncia l'ultimo tornante e, finalmente arriviamo nella piazzetta di Cicogna ( 17.5 ), dove accanto alla chiesa una fresca fontana ci da il benvenuto e ci ristora durante la pausa che ci concediamo prima di visitare questo insolito paese incastonato tra aspri monti.
Quì , negli anni 60', visse una delle figure più caratteristiche della zona: il parroco di Cicogna, energico montanaro dall'aria serena e indiscussa autorità del villaggio, che settimanalmente portava al mercato di Intra le uova del paese, denominadole furbescamente "uova di Cicogna".
L'ambigua scritta, che aveva suscitato le ire di qualcuno, era stata denunciata alle autorità, senza tuttavia provocare danni legali all'intraprendente prelato.
Prima di ripartire congratugliamoci con noi stessi abbiamo appena conquistato una delle vette più difficile dell'intera provincia del VCO.
Affrontiamo il ritorno a Intra lungo lo stesso percorso dell'andata, usando costantemente freni e prudenza lungo la discesa che, fino a Rovegro, è alquanto stretta e ripida.

 


 

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