Sicurezza in Bicicletta


Dieci indicazioni per per chi usa la bici in città.
Piu altri consigli utili per chi va in bicicletta su strada, e perchè bisogna usare il casco sia per una passeggiata, sia per chi si allena con la bicicletta da corsa, sia per chi fa MTB.

Certamente lo scopo non è quello di alimentare la paura, ma di alzare il livello di attenzione di chi usa la bici.

COLLISIONE N°1: L'INCROCIO DA DESTRA

Questo è il tipo di collisione più frequente..
Un'auto sta uscendo da una laterale, da un parcheggio o da un passo carraio sulla destra.
I casi sono due: o ti trovi davanti all'auto e l'auto ti investe, o l'auto si immette in strada davanti a te e tu ci sbatti contro.

COME EVITARE QUESTO TIPO DI COLLISIONE:
1. Procurati un fanale. Se pedali di notte devi assolutamente usare un fanale anteriore, uno posteriore e dotare le ruote di catarifrangenti.
2. Suona il campanello.
Procurati un campanello e USALO ogni qualvolta vedi un'auto avvicinarsi (o attendere) davanti a te o alla tua destra.
Potresti sentirti a disagio a suonare il campanello ma ricorda: è meglio provare imbarazzo che essere investiti.
3. Rallenta.
Se non puoi incontrare lo sguardo del guidatore (soprattutto di notte) rallenta tanto da poter essere in grado di fermarti completamente se necessario.
4. Spostati a sinistra.
Osserva le due linee blu "A" e "B" nella figura.
Sei probabilmente abituato a pedalare in "A", molto vicino al bordo del marciapiede perché temi di essere investito alle spalle.
Osserva, però, l'auto nella figura.
Quando l'automobilista fa attenzione al traffico davanti a sé, non guarda in prossimità del marciapiede; guarda il CENTRO della strada.
Più a sinistra sei ( come in "B"), più è probabile che l'autista ti veda.
C'è in ulteriore vantaggio: se l'automobilista non ti vede e comincia ad immettersi nella carreggiata, potresti essere in grado di portarti ANCORA PIU' a sinistra, o potresti essere in grado di accelerare e toglierti di mezzo prima dell'impatto, o rotolare sul suo cofano non appena si avventa sul pedale dei freni.
In breve, hai più opzioni.
Se invece se stai sulla destra e l'automobilista si immette all'improvviso, la tua "sola" opzione può essere quella di finirgli addosso.
Se pedalare all'estrema destra ti rende invisibile alle auto davanti a te nei punti di intersezione, pedalare più a sinistra ti rende vulnerabile nei confronti delle auto provenienti alle tue spalle.
Cosa scegliere ?
Dovrai valutare, in base al tipo di strada e al tipo di traffico, la soluzione che ti sembra più sicura.
Sulle strade a scorrimento veloce, con poche traverse, potrai tenerti più a destra, su strade a scorrimento lento, con molte traverse, potrai tenerti più sulla sinistra.

COLLISIONE N°2: LA PORTIERA APERTA

Un altro tipo di incidente frequente: un'auto parcheggiata apre la porta proprio davanti a te.
Se la distanza è ridotta e i riflessi non sono pronti, l' impatto è inevitabile.

COME EVITARE QUESTO TIPO DI COLLISIONE:
1. Tieni d' occhio le auto parcheggiate.
Per quanto possibile sorveglia gli occupanti delle auto e cerca di anticipare un' apertura improvvisa.
2. Spostati a sinistra.
Riservati un margine di movimento in modo da poter evitare un' apertura improvvisa.
Questo compatibilmente con il resto del traffico.

COLLISIONE N°3: SEMAFORO ROSSO

Ti fermi ad un semaforo rosso (o ad uno stop) immediatamente a destra di un'automobile in attesa allo stesso semaforo.
L'automobilista non ti vede.
Q uando il semaforo diventa verde, tu avanzi e lui gira destra, e ti centra in pieno.
Questo ti può succedere con un' auto, ma è molto più pericoloso quando sei fermo accanto ad un autobus o ad un camion.

COME EVITARE QUESTO TIPO DI COLLISIONE:
1. Fermati in un punto in cui sei visibile. Fermati o nel punto "A", davanti al veicolo, dove il guidatore riesce a vederti, o nel punto "B" dietro alla prima auto, così questa non può tagliarti la strada, e sufficientemente davanti alla seconda da permettere a quest'ultima di vederti chiaramente.
2. Non confidare che tutti gli automobilisti mettano la freccia. Quello della freccia è un obbligo sempre meno rispettato, una grave infrazione scarsamente punita. Dai per scontato che l' auto al tuo fianco possa svoltare all' improvviso senza segnalarlo.


COLLISIONE N°4: IL GANCIO A DESTRA (I°)

Un'auto ti supera e poi cerca di girare a destra davanti a te o proprio contro di te.
Questo tipo di collisione è molto difficile da evitare perché non riesci a rendertene conto fino all'ultimo.

COME EVITARE QUESTO TIPO DI COLLISIONE:
1. Non correre sul marciapiede.
Se pedali sul marciapiede sei praticamente invisibile agli automobilisti.
2. Spostati a sinistra.
Riservati un margine di movimento spostandoti un poco verso sinistra.
In questo modo sarà più difficile per l' auto non vederti.
Questo compatibilmente con il tipo di traffico su quella strada.
3. Getta uno sguardo dietro di te o guarda lo specchietto retrovisore.
Se non hai uno specchietto, montane subito uno.
Provvedi a guardare dietro di te prima di arrivare all'intersezione.
Quando stai effettivamente attraversando l'intersezione, sarà necessario che tu faccia molta attenzione a ciò che c'è davanti a te.


COLLISIONE N°5 : IL GANCIO A DESTRA (II°)

Stai superando un'auto che si muove lentamente ( o addirittura un'altra bici) a destra, quando questa improvvisamente svolta a destra e ti viene addosso, cercando di entrare su un parcheggio, un passo carraio o una laterale.

COME EVITARE QUESTO TIPO DI COLLISIONE:
1. Non superare a destra.
Questo tipo di collisione è molto facile da evitare.
Semplicemente non superare alcun veicolo a destra.
Quando sei in corsa e il veicolo che ti precede si muove lentamente pedalagli dietro, non nella sua "zona cieca" immediatamente alla sua destra.
Se stai superando un'auto a destra, puoi essere investito se questa gira a destra.
Tieni le distanze sufficienti a garantirti la possibilità di frenare in tempo.


COLLISIONE N°6: L'INCROCIO A SINISTRA

Un'auto che si avvicina di fronte a te, proveniente dalla direzione opposta nella manovra di svolta a sinistra ti viene addosso.

COME EVITARE QUESTO TIPO DI COLLISIONE:
1. Non correre sul marciapiede.
Se pedali sul marciapiede sei praticamente invisibile agli automobilisti.
2. Renditi visibile.
In condizioni di scarsa visibilità devi accendere il fanale anteriore e indossare abiti dai colori sgargianti.
3. Rallenta.
Cerca il contatto visivo con il guidatore del mezzo, se non ci riesci, rallenta in modo da essere in grado di fermarti se necessario.


COLLISIONE N°7: IMPATTO POSTERIORE

Sbandi leggermente a sinistra per aggirare un'auto parcheggiata o un altro ostacolo sulla strada e vieni preso al volo da un'auto alle tue spalle.

COME EVITARE QUESTO TIPO DI COLLISIONE:
1. Non spostarti assolutamente mai a sinistra senza esserti girato indietro a guardare.
Alcuni automobilisti superano i ciclisti sfiorandoli appena, pertanto spostandoti anche solo di poco a sinistra potresti metterti nella traiettoria di un'auto.
2. Usa uno specchietto retrovisore da manubrio.
E usalo sempre prima di spostarti a sinistra.
Al momento dell' acquisto accertati della sua funzionalità.
3. Mantieni una traiettoria regolare.
Evita se possibile di spostarti lateralmente dentro e fuori i parcheggi auto.
E' sempre preferibile mantenere una traiettoria regolare e prevedibile


COLLISIONE N°8: IMPATTO POSTERIORE, PARTE SECONDA

Questo è ciò che molti ciclisti temono maggiormente, ma non è il tipo di incidente più comune.
Comunque è una delle collisioni più difficili da evitare, dal momento che generalmente non guardi dietro alle tue spalle.

COME EVITARE QUESTO TIPO DI COLLISIONE:
1. Procurati un fanale posteriore.
Se pedali di notte, devi assolutamente usare un fanale rosso posteriore, montare i catarifrangenti ai pedali e possibilmente vestire le fasce rifrangenti (che puoi trovare a pochi soldi nei negozi di sicurezza per il lavoro).
2. Scegli strade ampie.
Pedala lungo strade provviste di una corsia esterna ampia da garantirti una distanza di sicurezza dalle auto.
3. Scegli strade con traffico lento .
Più lentamente un'auto va, più tempo ha per vederti.
E' preferibile usare strade secondarie o residenziali.



COLLISIONE N°9: IN BICI SUI PASSAGGI PEDONALI

Un' auto svolta a destra e ti investe proprio mentre stai attraversando sulle strisce pedonali fra due marciapiedi.
Le auto non si aspettano di trovare biciclette sulle strisce pedonali, pertanto devi stare molto attento se usi i passaggi pedonali.
Inoltre il Codice della Strada non ammette l'attraversamento in bici sui passaggi pedonali.

COME EVITARE QUESTO TIPO DI COLLISIONE:
1. Scendi dalla bici e assumi il comportamento dei pedoni.
2. Non pedalare sui marciapiedi.
Se per cause di forza maggiore ti trovi a pedalare sul marciapiede fallo lentamente e con ESTREMA prudenza.
Prestando la massima attenzione ai pedoni, ai passi carrai ed agli attraversamenti.


COLLISIONE N°10: SCONTRO FRONTALE CONTROMANO

Stai pedalando nella direzione sbagliata (contromano, sul lato sinistro della strada).
Un'auto svolta a destra da una strada laterale, passo carraio, o parcheggio, e ti investe.
L'automobilista non ti ha visto perché ha controllato solo il traffico proveniente dalla sua sinistra, non quello proveniente da destra.
Ancora peggio, potresti essere colpito da un'auto sulla stessa strada che ti sbatte contro frontalmente.
Il conducente ha avuto meno tempo per reagire perché non si aspetta di vederti e perché le velocità si sommano.

COME EVITARE QUESTO TIPO DI COLLISIONE:
Guida nella stessa direzione del traffico, cioè, NON pedalare mai contromano.
Pedalare contromano potrebbe sembrare una buona idea perché puoi vedere le auto che arrivano, ma non lo è.
Ecco perché:
1. Le auto che si immettono nel traffico da strade laterali o da parcheggi e attraversano la strada ( di fronte a te ed alla tua sinistra) non si aspettano traffico proveniente dalla direzione sbagliata.
Non ti vedranno e ti investiranno in pieno.
2. Le auto ti si avvicineranno ad una velocità molto più elevata.
Se tu procedi a 15 km all'ora, un'auto che ti sorpassa da dietro a 50 ti si avvicina alla velocità di 35 (50-15), ma se tu procedi nel senso opposto le velocità si sommano.
Poiché l'auto ti si avvicina ad una velocità superiore, sia tu che l'autista avete molto meno tempo per reagire e, in caso di collisione le conseguenze saranno peggiori.
3. Pedalare contro mano è illegale e puoi essere multato per questo.


 

Altri Consigli

Per chi usa la bici

Facciamoci Vedere!!!
Non rischiare inutilmente la vita,
Se usi la bici nelle ore notturne o serali
o comunque in condizioni di scarsa visibilità,
ACCENDI LA BICI

Evita strade trafficate.
Uno degli errori più frequenti che le persone commettono quando iniziano a muoversi in bicicletta è percorrere esattamente le stesse strade che percorrevano quando si muovevano in auto.
In generale è meglio selezionare strade con meno auto e dove il traffico è più lento.
Pensa quanto puoi affinare questa strategia: se studi bene i tuoi percorsi, scoprirai che in molte città puoi muoverti per strade secondarie per raggiungere la maggior parte dei posti, attraversando soltanto le strade principali anziché percorrerle.

Renditi visibile.
Troppo ovvio?
Bene, se è così ovvio, allora perché molti ciclisti viaggiano senza fanali alla sera o di notte?
I negozi di biciclette vendono luci rosse intermittenti posteriori per meno di 10.000 Lire.
Meglio ancora se usi la vecchia dinamo, così non si scaricano le batterie.

Pedala come se tu fossi invisibile.
Fingi che gli automobilisti non sappiano che sei lì e viaggia in modo tale che non ti colpiscano anche se non ti vedono.
Ricorda, non stai cercando di ESSERE invisibile, stai solo pedalando dando per scontato che non ti vedano . Naturalmente tu VUOI che loro ti vedano e dovresti aiutarli a farlo.
Ecco perché farai segno agli automobilisti che pensi potrebbero tagliarti la strada e te ne andrai in giro illuminato come un albero di natale di sera ( luci anteriori e posteriori).

Spostati un poco a sinistra quando è opportuno.
Mentre a volte preferisci pedalare sul lato all’estrema destra, per stare alla larga dalle auto che ti passano accanto, talvolta è più sicuro tenersi un po’ più a sinistra.
Pedalare un po’ a sinistra permette alle auto di vederti meglio all’intersezione con strade laterali e ti riserva un margine di sicurezza rispetto alle portiere che si aprono.

Cerca il contatto con gli occhi di chi guida.
In tutte le situazioni critiche cerca con lo sguardo gli occhi di chi guida per capire se ti vede o è distratto o magari è al telefonino.
Se non ti vede, allarmati, segnala la tua presenza, e tienti pronto a manovre di emergenza

Per chi usa l'automobile

Quando guidi, GUIDA!
Un ovvietà direte, ma a ben riflettere troppo spesso alla guida dell' auto si fanno altre cose: ascoltare la radio, mettersi le dita nel naso, telefonare, organizzarsi la giornata, farsi venire una crisi depressiva per i troppi impegni...
Concentrati sulla guida senza distrarti, se proprio non ci riesci accosta un minuto e rilassati.

Usa le frecce.
Qualche volta sembra che sulle nostre auto superaccessoriate le frecce siano diventate optional costosi da quanto poco si vedono usare.
La segnalazione tempestiva delle svolte a destra e a sinistra è fondamentale per permettere a chi va in bici di comprendere la situazione del traffico.
Sopratutto quando siamo tutti fermi ad un semaforo rosso ed il ciclista non sa dove svolterà la macchina al suo fianco..

Mantieni lo sguardo mobile.
Alla guida dell' auto evita di tenere lo sguardo fisso nel vuoto 5 metri davanti a te. In questo modo la percezione di qualsiasi ostacolo avviene in ritardo. E' molto meglio osservare attivamente quello che ci circonda spostando lo sguardo velocemente sui punti di attrazione ma senza soffermarci troppo. In questo modo il cervello mantiene un' immagine aggiornata di quello che accade. Inoltre è una ottima ginnastica per far riposare gli occhi e mantenerli sani.

Distanza di sicurezza.
Quando guidi cerca sempre di mantenere una adeguata distanza di sicurezza laterale dai ciclisti.
Sopratutto sorpassando persone anziane e bambini, evita di passare troppo vicino a loro.
Se è il caso, metti la freccia ed esegui un sorpasso segnalato.
In questo modo chi ti segue può capire che c'è un qualcosa da evitare davanti all' auto.

Occhio ai sorpassi, alle svolte a destra e alle manovre.
In caso di sorpasso, segnala sempre le tue intenzioni e sopratutto accertati che sulla corsia opposta non ci siano ciclisti che hanno già impegnato la carreggiata.
Quando svolti a destra o quando esegui una manovra in retromarcia, verifica con attenzione di non avere un ciclista al fianco, magari in un angolo invisibile dalla tua postazione di guida.

Apri le porte con cautela.
Prima di scendere dall' auto girati e guarda che non stia arrivando qualcuno in bicicletta !

 

 

Perchè bisogna usare il casco !!!

 

Bicicletta e casco
Un'analisi basata sui dati di letteratura scientifica
dell' Ing. Martino Caranti

(articolo pubblicato sul n.1/2001 di CicloMercato, "Ricerca: L'Uso del Casco")

Esiste una così vasta mole di letteratura scientifica su questo argomento che quasi si ha l'impressione che, quando si parla di bicicletta, sulle riviste scientifiche di tutto il mondo non si parli d'altro.
Lo scopo che si prefigge questo articolo è quello di dare al lettore, anche attraverso una rapida rassegna di articoli scientifici, un'idea sull'evoluzione del pensiero riguardante l'utilizzo del casco fino allo stato attuale, non senza una (credo) motivata opinione personale conclusiva.

Perché usare il casco ?

Una facile risposta a questa domanda si può dare analizzando gli incidenti succedutisi negli anni ed evidenziando quali di questi si sarebbero potuti evitare con l'adozione del casco. Questa risposta, che potrà sembrare banale, è invece praticamente trascurata dalla letteratura scientifica.
Vorrei precisare che il casco non è l'unico mezzo di protezione per il ciclista. Se, ad esempio, viene dimostrato che in un certo paese la "quasi totalità" degli incidenti del ciclista avvengono con un mezzo motorizzato, il casco in quel paese sarebbe solo un palliativo: il vero intervento risolutivo sarebbe la differenziazione del traffico (eviterebbe la "quasi totalità" degli incidenti, mentre il traffico ne eviterebbe solo una percentuale di molto inferiore…)
Quindi sarebbe estremamente importante conoscere la dinamica degli incidenti e questo dato non è molto accessibile, soprattutto nei paesi a scarsa vocazione ciclistica urbana

Ricerche pionieristiche condotte dall'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Parma tra il 1973 ed il 1982 [1], periodo nel quale non esisteva di fatto la MTB e non era ancora in vigore neppure la legge sull'obbligatorietà del casco per le moto, prendevano in considerazione 296 casi riguardanti incidenti mortali di quei dieci anni coinvolgenti ciclisti e motociclisti. L'esame dei dati mostra un'elevata incidenza di lesioni craniche (83.5%) che sono state la principale causa mortale (58.5%) dell'intero gruppo considerato. Gli autori concludono che è urgente una legislazione sull'obbligatorietà del casco per i motociclisti, mentre per i ciclisti, dal momento che questo tipo di obbligo non appare praticabile, è necessario insistere su più rigorosi e severi controlli nella circolazione stradale, prendendo delle idonee misure per garantire un percorso protetto per i ciclisti.

Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Medicina Legale dell'Università di Umea in Svezia[2], ha preso in considerazione i casi di incidenti mortali accaduti ai ciclisti negli undici anni precedenti il 1993. In totale, si è riscontrato che su 146 casi totali, la maggioranza delle vittime è di sesso maschile (66%) e gli incidenti fatali sono accaduti per la maggioranza (81%) nel periodo tra Maggio ed Ottobre, nei fine settimana (84%) e durante le ore diurne (86%). Quasi tutte le vittime (88%) sono decedute a seguito di un incidente con un veicolo motorizzato, il 21% a seguito di un incidente con un camion. Nessuna delle vittime indossava il casco. Gli autori concludono che la separazione del traffico veicolare e l'utilizzo del casco sarebbero efficaci per ridurre il numero di decessi.

Il Dipartimento di Pronto Soccorso del Centro Medico della californiana Loma Linda University (USA) [3] ha chiesto nel 1993 a due gruppi di MTB del Sud della California informazioni relativamente all'utilizzo della MTB. Hanno risposto al questionario 268 persone, del quale l'82.8% di sesso maschile, in un'età compresa tra i 14 ed i 68 anni. Di questi, 225 (84%) hanno dichiarato di aver subito incidenti durante la pratica della MTB (il 51% nell'anno precedente) ma solo il 4.4% ha dichiarato di aver fatto ricorso a cure in ospedale. I più frequenti danni riportati dagli intervistati (90%) sono state abrasioni, lacerazioni e contusioni; 27 ciclisti (12%) hanno avuto fratture o distorsioni. L'88% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare regolarmente il casco (senza obbligo legislativo)

Il gruppo di Dudzik al Centro Ricerche Regionale di Prevenzione Infortuni dell'Università di Minnesota (USA) [4] ha studiato l'incidenza, le conseguenze ed i fattori di rischio degli incidenti non mortali tra ciclisti e mezzi motorizzati nell'arco di un anno (1993) in Minnesota. 925 casi, tra ciclisti dai 12 anni in avanti, hanno evidenziato una relazione inversamente proporzionale tra età e frequenza delle collisioni, con una maggioranza di incidenti accaduti al gruppo maschile in tutte le fasce di età. Gli autori suggeriscono misure protettive sulle strade in modo da rendere più sicuro l'utilizzo della bicicletta.

L'Istituto di Scienze Sportive del Sud Africa ha studiato [5] la casistica degli incidenti locali coinvolgenti ciclisti sino al 1995. Il risultato ha evidenziato che la maggioranza degli incidenti mortali derivano da collisioni con motoveicoli con conseguenti danni alla testa. L'autore rileva che, mentre la stragrande maggioranza degli adulti indossa il casco, per i bambini questo non avviene. E ciò nonostante una campagna promozionale per l'uso del casco che ha portato, secondo l'autore, ad aumentare la vendita di caschi ma non il loro utilizzo. L'unica soluzione per aumentare l'utilizzo del casco, secondo l'autore, è un'azione legislativa che obblighi al suo utilizzo. L'autore non cita però se questa decisione aumenterebbe il numero di giovani ciclisti.

In Germania, ricercatori della Clinica Medica dell'Università di Ulm [6] hanno studiato il tipo e l'esito degli incidenti che hanno coinvolto i ciclisti per il periodo 1986-1991, raccogliendo i dati dai registri ufficiali delle forze dell'ordine. Lo studio, pubblicato nel 1996, ha riguardato 1176 ciclisti ed ha dimostrato che la categoria più esposta agli incidenti risulta la fascia di età tra gli 11 ed i 15 anni. Nel complesso 275 ciclisti hanno riportato danni rilevanti, 20 sono morti. I principali danni riportati dai ciclisti sono localizzati nella zona della testa, delle gambe e delle braccia. Gli autori richiamano l'attenzione sulle misure preventive da adottare, in particolare informando i ciclisti sui rischi connessi alla viabilità ordinaria.

Una ricerca del Dipartimento di Pediatria dell' Harborview Injury Prevention and Research Center di Seattle (USA) [7] pubblicato nel 1997, prende in considerazione gli incidenti riportati dai pazienti ciclisti, utilizzatori di MTB, nel periodo tra il Marzo 1992 ed l'Agosto 1994. In un totale di 3390 pazienti ciclisti, il 73% aveva un'età tra i 20 ed i 39 anni. Tra tutti i pazienti considerati soltanto 127 (3.7%) hanno riportato danni nell'utilizzo off-road della bicicletta, mentre la restante parte di incidenti avveniva su strada. Questo fatto fa concludere agli autori che gli utilizzatori off-road siano meno soggetti degli altri ciclisti a subire danni alla testa ed al viso. L'utilizzo del casco nel gruppo di ciclisti esaminato è stato dell'80.3%.

Ricercatori del Dipartimento di Salute Pubblica del Chang Gung College of Medicine and Technology di Lin-Kou, Taiwan [8] , hanno studiato l'andamento degli incidenti occorsi a 197 giovani ciclisti (12-15 anni) di una scuola superiore taiwanese. Un terzo degli incidenti è stato riscontrato mentre i ragazzi raggiungevano o ritornavano da scuola. Quasi il 40% degli incidenti è avvenuto tra le 15 ed le 19, mentre il 52% di tutti gli incidenti accade nei mesi estivi. Un dato impressionante evidenzia che più della metà degli incidenti avviene agli incroci stradali e circa l'83% degli incidenti sono dovuti a collisioni con altri veicoli, motoveicoli in particolare. Tra gli autoveicoli, le collisioni con camion e taxi sono le più frequenti. Gli autori concludono che sono necessarie altre misure di prevenzione, oltre ad invitare all'utilizzo del casco.

Riguardo la città di Wuhan nella Cina Popolare, invece, ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimore (USA) hanno pubblicato nel 1997 uno studio [9] esaminante la mortalità e la frequenza di incidenti ciclistici, raccogliendo i dati relativi all'anno 1993 da registri ufficiali. La frequenza di morte evidenziata è circa sette volte più elevata rispetto a quella degli USA. Almeno il 79% dei decessi ed il 17% degli incidenti totali hanno causato danni alla testa, la maggioranza (71%) causata dall'impatto della testa contro il cemento o l'asfalto della strada. Nessuno dei pazienti indossava il casco ed in generale l'utilizzo del casco nella popolazione ciclistica è inesistente. Gli autori dello studio concludono che occorrerebbe valutare l'efficacia dell'uso del casco nei paesi in via di sviluppo…(!)

In Australia, il Department of Safety Science dell'Università del New South Wales di Sydney ha condotto [10] nel 1998 uno studio "sul campo" sugli incidenti che coinvolgono soltanto i ciclisti che indossano il casco. Su 42 casi esaminati vi sono stati 4 incidenti mortali, tutti con veicoli motorizzati. Nel caso di incidenti che hanno generato morti o feriti tra i ciclisti, si è notato un generale aumento del numero di veicoli coinvolti dovuto al fatto che i veicoli motorizzati procedevano a velocità superiori ai 30 km/h. In nove casi sono stati verificati danni particolarmente rilevanti senza frattura del cranio.

Uno studio effettuato specificatamente sulla relazione tra uso del casco nella pratica agonistica del ciclismo e la casistica degli incidenti, pubblicato nel 1998 dall'Harborview Injury Prevention and Research Center dell'Università di Washington di Seattle (USA) [11] permette di dimostrare l'efficacia del casco nelle competizioni. Il casco permetterebbe di ridurre il rischio di danni alla testa dell'85% e di danni al cervello dell'88%. Gli autori raccomandano all'ICF (International Cycling Federation) di rendere obbligatorio il casco in tutte le competizioni ciclistiche.

Ricercatori del Dipartimento di Medicina e Riabilitazione del New England Medical Center di Boston hanno presentato nel 1998 [12] un interessante confronto tra le modalità di utilizzo della bicicletta (e gli incidenti) a Parigi ed a Boston. Su 5808 ciclisti esaminati, soltanto il 2.2% dei ciclisti parigini indossava il casco confrontato con il 31.5% di Boston. In compenso nell'utilizzo "in notturna" della bicicletta il 46.8% dei parigini utilizzava un impianto di illuminazione mentre solo il 14.8 % ne disponeva a Boston. Questo dato, secondo gli autori, porta a dover riflettere sulla percezione del rischio, sul tipo di bicicletta utilizzato e sulle legislazioni adottate nei differenti stati. E' evidente infatti che di notte è molto utile un buon impianto di illuminazione per prevenire gli incidenti (con o senza casco)…

In Israele il Dipartimento per l'Educazione del Ministero della Sanità di Gerusalemme ha condotto [13] una analisi sull'utilizzo del casco tra i ciclisti. A questa è seguita una prima campagna di promozione all'uso del casco che ha portato ad un modesto ma significativo incremento nel suo utilizzo. Una seconda campagna informativa viene ritenuta necessaria prima, eventualmente, di procedere ad imposizioni legislative.

Una ricerca, condotta tra l'1/1/1990 ed il 31/10/1996 nel Dipartimento di Chirurgia Maxillofacciale dell'Università di Innsbruck [14] ha preso in esame tutti i ricoveri del periodo, esaminandone cause e diagnosi. In totale 562 pazienti (circa il 10% del totale) sono stati ricoverati dopo incidenti derivanti da pratica ciclistica (non è indicato se escursionistica o competitiva). Questo numero costituiva il 31% di tutti i ricoveri in quel reparto dovuti a pratiche sportive ed il 48% di quelli dovuti ad incidenti nel traffico. Nei 502 ciclisti "stradisti" la diagnosi è stata per il 51% di traumi mandibolari, per il 34.5% di fratture alle ossa del viso e per il 14% di lievi lesioni ai tessuti. Nei 60 mountain-bikers invece si è riscontrato un 55% di fratture, un 22% di traumi ed un 23% di lievi lesioni. Tra le fratture, sicuramente la più frequente in tutti i ciclisti (30.8%) è quella agli zigomi. La conclusione degli articolisti è che l'utilizzo di un casco con protezione anche nella parte anteriore del viso avrebbe potuto evitare numerosi incidenti (adozione non semplice, specie in ambito urbano…).

Dopo tutto questo non spaventatevi, è solo un tentativo di far capire quanto pochi e facili accorgimenti, riducano notevolmente i rischi permettendoci di praticare il nostro amato sport nella giusta sicurezza !!!!!

 

Fonte Dati http://www.fiab-onlus.it

 

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