Pizzo Ruggia
Piana di Vigezzo-Bocchetta del Moino- Rifugio Greppi-Pizzo Ruggia- Alpe Canva-Bocchetta del Rosario o della Cima
Valle Vigezzo

 

 

Periodo consigliato : Da maggio a ottobre

Attrezzatura : Comode scarpe da montagna e abbigliamento sportivo.

Tempo di percorrenza : 4.30h/5.00h (salita e discesa) di passo calmo e senza considerare le soste

Dislivello : Totale 1674m (salita e discesa) ---Piana di Vigezzo-Bocchetta del Moino +265m --- Bocchetta del Moino-Primo laghetto -87m --- Primo laghetto-Rifugio Greppi +25m --- Rifugio Greppi-Alpe Ruggia -25m --- Alpe Ruggia- Bocchetta di Ruggia +100m --- Bocchetta di Ruggia-Pizzo Ruggia +299m --- Pizzo Ruggia-Alpe Canva -482 --- Alpe Canva-Bocchetta del Rosario o della Cima +148m --- Bocchetta del Rosario o della Cima-Piana di Vigezzo -243m.

Strutture : A.P.T. ufficio di Santa Maria Maggiore Tel.0324/95091 C.A.I. sezione di Valle Vigezzo Tel.0324/94737 (il venerdì sera), Rifugio Greppi del C.A.I. Vigezzo (chiedere le chiavi a Santa Maria Maggiore per potervi accedere), posti di ristoro presso la Piana di Vigezzo.

Come raggiungere la Val Vigezzo e la Piana: La Valle Vigezzo è facilmente raggiungibile con la strada statale omonima che si imbocca direttamente all’uscita per Masera e Valle Vigezzo della superstrada, naturale proseguimento dell'autostrada Voltri-Sempione, oppure con il trenino della Vigezzina in partenza da Domodossola.
Superata S.M. Maggiore in direzione Malesco, sul rettilineo in discesa, svoltare a sinistra subito dopo il grosso supermercato, superato il ponte prendere la strada che sale a sinistra con stretto tornante.
In breve ci troveremo nel piazzale della cabinovia.

 

Qui parcheggiata l'auto saliamo a prendere la nuova cabinovia, che da qualche anno ha reso gli impianti della Valle Vigezzo tra più moderni del Piemonte.
Nei giorni di sabato e domenica l'impianto effettua corse di circa 15min ogni ora dalle 8.00 alle 17.00, un biglietto andata e ritorno per adulto costa 7€.
In poco meno di un quarto d'ora eccoci comodamente depositati alla Piana di Vigezzo (1712m).

Finalmente una giornata di sole in questa primavera e inizio estate piovose.
Scesi dalla cabinovia, ci troviamo di fronte allo storico rifugio "Ratagin" (rododendro), e proprio dietro di esso vediamo gli impianti da sci che risalgono la Cima Trubbio mentre sulla sinistra vediamo la Bocchetta del Moino nostra prima meta.
Sulla destra del rifugio percorriamo il vicolo e imbocchiamo la larga mulattiera che in inverno è pista da sci e risale le prime pendici del Trubbio.
La traccia si trasforma in largo sentiero e piegando a sinistra passa sotto gli impianti sciistici, iniziando un traverso su buona pendenza.
Usciti dal rado bosco, verso ovest il panorama è già notevole.

Il Monte Rosa è avvolto da leggere nuvole, qui vicino a noi si stagliano nella loro bellezza La Scheggia e la Pioda di Crana.
Ora all'aperto proseguiamo su comodo sentiero per raggiungere la Bocchetta del Moino (1977m)(40/50min).

Superata la bocchetta, si lascia anche il bacino Vigezzino e si entra in quello della Valle Onsernone, ovvero se politicamente siamo ancora abbondantemente in Italia geograficamente entriamo in Svizzera.
Si apre una bella vista su vari alpeggi, alla nostra destra sul versante nord del Trubbio i contrappesi della stazione della seggiovia.
Iniziamo a scendere sempre su evidente traccia e in breve arriviamo al primo laghetto del moino (1890m) nei pressi del Rifugio Greppi (1915m) (55min /1.05h).

Piccolo laghetto di origine glaciale, chiuso allo sbocco da un piccolo muretto per aumentarne un poco la portata al fine dell'utilizzo agro-pastorizio.
Scenario da favola tra cespugli di rododendri, prati verdi, il rifugio poco sopra e il Pizzo Ruggia ad attenderci.
Il Rifugio E. Greppi affittato nel 1987 dal figlio di Emilio Greppi costruttore della baita su terreo comunale al C.A.I. Vigezzo, è di recente ristrutturazione è piccolo ma accogliente può ospitare massimo 6 persone è dotato di stufa a gas e nel sottotetto ci sono materassi e coperte in abbondanza, ideale per un paio di notti in tranquillità con pochi amici (chiedere le chiavi a Santa Maria Maggiore per potervi accedere).
Dopo il rifugio scendiamo per pochi metri e in breve eccoci all'Alpe Ruggia (1890m)(1.00h/1.10h).

Qui si trova il secondo laghetto caratterizzato nella parte centrale da vegetazione acquatica, le baite dell'alpe sono in ottime condizioni perchè ospitano una nutrita colonia di capre e i suoi custodi.
In quota poco più elevata tra i due laghetti ve ne è un terzo che noi oggi non visitiamo.
Poco sopra l'alpeggio raggiungiamo con sentiero che passa alle spalle delle baite la Bocchetta di Ruggia (1990m) (1.05h/1.15h).
Da qui scendendo possiamo raggiungere gli alpeggi sopra Arvogno e il Lago Panelatte e quello di Larecchio da noi già descritti.
Noi oggi abbiamo un altro obbiettivo e saliamo alla destra del nostro arrivo su esili tracce per il filo di cresta.

La salita si fa impegnativa, sempre sul lato che guarda l'alpe sottostante saliamo superando nei primi tratti lisci affioramenti di roccia del tutto simili alla vicina Pioda di Crana.
Nell'ultimo tratto la traccia piega un poco sulla sinistra della cresta e perviene alla vetta del Pizzo Ruggia (2289m)(1.45h/2.00h).

Il Pizzo Ruggia è una bella cima dal profilo aguzzo ed elegante e la sua buona elevazione permette una visuale a 36o° su la Val Vigezzo la Val Loana, Val Onsernone, la Valle che si apre da Arvogno e le cime della Val'Agarina.

Scattata la classica foto di vetta e qualche panoramica, studiamo un po la cartina e decidiamo di non tornare esattamente dalla stessa strada.
Ripetiamo a ritroso nostri passi, prestando attenzione alle scivolose lastre di gneiss che affiorano sulla cresta, quindi superato l'Alpe Ruggia torniamo al primo laghetto (2.35h/2.50h).
Mentre pranziamo osserviamo il percorso deciso per il ritorno.

Decidiamo di tornare dalla Bocchetta del Rosario o della Cima.

Scendiamo seguendo il ruscello che esce dal lago senza una traccia evidente, quindi attenzione, per poi incontrare il sentiero che ci conduce all'Alpe Canva (1807m) (2.50h/3.10h) già visto dal laghetto.

Dietro le baite scendiamo ad attraversare il ruscello su traccia abbastanza evidente, per poi salire su pendenze impegnative un traverso che sotto le rocce spioventi delle ultime propaggini di Cima Trubbio ci fa pervenire alla Bocchetta del Rosario o della Cima (1995m) (3.25h/3.45h).

Bocchetta che è segnalata a seconda delle carte con due nomi, del Rosario in riferimento alla cappelletta pochi metri sotto il passo dedicata alla Madonna del Rosario o della Cima in riferimento alla Cima Sassone che si eleva sulla sinistra del nostro arrivo.
Bello scenario nel verde smeraldo dei prati con la vetta appena raggiunta che ci osserva ancora la in fondo.
Appena superata la bocchetta riappare la Val Vigezzo e gli alpeggi della Colma di Craveggia sotto di noi mentre alla nostra destra il Trubbio.

Sul lato opposto si apre la Val di Basso.
Iniziamo a camminare su sentierino alla nostra destra che con lungo traverso porta verso la Colma di Craveggia, noi prima che inizi la discesa lo abbandoniamo e su prati sempre traversando orizzontalmente raggiungiamo la pista che scende da cima Trubbio, innestandoci sui prati che d'inverno sono le piste da sci.
Da qui in breve riprendiamo la mulattiera fatta all'andata e torniamo alla Piana di Vigezzo (1712m)(4.30h/5.00h).

Dove possiamo rifocillarci in uno dei rifugi e tornare a valle con la cabinovia.
Escursione medio difficile per lunghezza e per alcuni tratti poco segnati, ma che in condizioni di buona visibilità permette un orientamento pressoche a vista.
Bella la meta ma soprattutto l'ambiente circostante ricco di laghetti, ruscelli, alpeggi e panorami su vette a perdita d'occhio.


Grazie agli escursionisti di giornata Flavio, Fabrizio e Dario.

 

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