Mont’Orfano-Sentiero Cadorna

 

 

Periodo consigliato : Da marzo a novembre

Attrezzatura : Comode scarpe da montagna e abbigliamento sportivo

Tempo di percorrenza : 3.00h/3.30h di passo calmo e senza considerare le soste

Dislivello : Totale 1178m --- Prato Michelaccio-Polveriera +445m --- Polveriera-Mont’Orfano vetta +144m Al ritorno gli stessi dislivelli con segno negativo anche se il giro è a ferro di cavallo.

Come raggiungere Prato Michelaccio: Da Intra prendere la statale in direzione Pallanza, quindi Fondotoce, alla rotonda seguire per Gravellona Toce e Autostrade, pochi metri prima del ponte sul Toce che immette in Gravellona, imbocchiamo la strada che scende a destra in direzione Mergozzo.
Dopo circa 200 metri nei pressi di una stretta curva a gomito verso destra, inizia il sentiero.

 


Il percorso che andiamo ad affrontare è facile e relativamente breve e permette anche di essere effettuato con bambini al seguito.
Lasciata la macchina in uno slargo sulla sinistra poche centinaia di metri dopo la curva a gomito che indica l’inizio del sentiero in modo tale che si trovi a circa metà strada tra la partenza e il punto di ritorno, partiamo per la nostra gita.



Oggi io e l’amico Bilbo, non siamo stati molto fortunati la giornata è nuvolosa e il sole fa capolino timidamente con molta parsimonia.
Senza scoraggiarci imbocchiamo il sentiero, ben segnalato, recentemente restaurato dal CAI di Omegna al quale va il nostro plauso.
Subito vediamo la cava di marmo ancora attiva sulla nostra sinistra.
Infatti, il Mont’Orfano è un blocco granitico solitario, di circa 300 milioni di anni, che è stato risparmiato dal ghiacciaio che dall’Ossola scendendo verso Sud si è diviso nei due rami che hanno formato il Lago Maggiore e il Lago d’Orta.
Il massiccio del Mont’Orfano e quello del Mottarone dovrebbe essere un corpo unico separato dalla piana alluvionale del Toce.
Nel 1828 le cave del Mont’Orfano hanno fornito il granito bianco, che ha formato le 84 colonne della basilica di S.Paolo a Roma.
Dopo pochi minuti il sentiero mette in mostra ancora ben conservati i muri a secco dell’antica via militare, mentre sotto di noi si apre la piana del Toce.



Per un centinaio di metri il sentiero sale a mezza costa poi, inizia ad arrampicarsi in tornanti stretti e a sbalzo sul vallone.
Passiamo dopo circa 15min due ponticelli in legno e sempre in rapida ascesa dopo 20/25 min il sentiero, sotto un imponente parete, svolta a destra all’interno di una grossa grotta, dove è posta una cappelletta votiva, e si trova anche una sorgente.
Qui una sosta per la vista sulla piana del Toce, Gravellona e il Cusio è d’obbligo.



Riprendiamo l’ascesa, alzando lo sguardo si vedono le fortificazioni che dominano dall’alto il sentiero, dopo circa 45/55 min dalla partenza, arriviamo a un bivio ben segnalato.



Seguiamo il sentiero che diventa pianeggiante sulla destra, in un minuto eccoci di fronte a una casermetta ben conservata della prima guerra mondiale.



Questo percorso ripercorre le antiche vie militari , volute dal Generale Cadorna, durante il periodo della prima grande guerra, meraviglie di architettura, costruite con la pietra della montagna , il granito bianco, si incontrano oltre alla mulattiera che in due punti entra in due distinte grotte naturali, casermette adibite a ricoveri, depositi di munizioni, prese di acqua, posti di sentinella e trincee.
Un po’ nascosto sulla destra della casermetta, vi è l’ingresso del deposito polveriera, scavato nella roccia, con tante stanze, si consiglia di portarsi una torcia per esplorarlo, infatti alla fine del corridoio superato un muretto e una scaletta si sbuca in un piazzale che era adibito a poligono di tiro.



Per chi ha meno spirito d’avventura, sarà sufficiente tornare al bivio e salire pochi metri, superando la punta della balconata naturale ( tenete la destra) e in un paio di minuti eccoci al poligono.
Tornati indietro al largo piazzale prendiamo il sentiero che salendo si trova sulla sinistra.
Verso la vetta, la mulattiera sale dolcemente perché serviva ad aiutare l’ascesa dei muli con l’artiglieria, in circa 30/35 min siamo in cima.
Anche qui vi sono un paio di trincee e il panorama sul Lago Maggiore, le isole, la foce del Toce, il Mottarone, il Monte Massone, il Cusio, la Val d’Ossola è straordinario.



Al ritorno scendiamo fino al bivio dove si trova la casermetta ( 30 min ) e invece di andare a sinistra da dove siamo saliti prendiamo a destra, tra boschi di castagno, una larga strada con opere di riparo e deviazione dell’acqua, in altri 25 min ci conduce a un bivio.
E’ consigliabile prendere a sinistra.
Siamo sul versante nord-ovest e la vista si apre su Ornavasso e la Val d’Ossola.



Verso la fine del sentiero incontreremo un paio di casermette, e in circa 20/25 min dal bivio eccoci tornati sulla carrabile tra Gravellona e Mergozzo, in località Prato Michelaccio a pochi metri dall’auto, che se avete seguito i nostri consigli iniziali sarà alla vostra sinistra.
Abbiamo terminato un facile giro nella storia locale, per chi volesse affrontarlo con ancora più tranquillità ad esempio con bambini è consigliabile affrontarlo dal sentiero da noi percorso al ritorno.


 

 

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