Val Bognanco-Passo Monscera
Laghi Monscera e Ragozza
(Ciaspole )

 

 

Periodo consigliato : dipende da quando nevica

Attrezzatura : Comode scarpe da montagna, racchette da neve, ghette, bastoni, abbigliamento sportivo.

Tempo di percorrenza : 4.00h/4.30h di passo calmo e senza considerare le soste

Dislivello : Totale 950m (salita e discesa) --- Alpe S.Bernardo-Lago di Ragozza +330m --- Lago di Ragozza-Rifugio Gattascosa +35m --- Rifugio Gattascosa - Passo Monscera +110m ( prima al Lago di Monscera +79m)--- Passo di Monscera -Alpe Monscera -132m --- Alpe Monscera-Alpe S.Bernardo -343m.

Strutture : Rifugio Gattascosa, gestito con 25 posti letto, tel. 0324/44804, abitazione 0324/24233.

Come Raggiungere l'Alpe San Bernardo: Da Verbania seguire le indicazioni per Gravellona Toce, quindi imboccare la superstrada in direzione Sempione-Domodossola, uscire allo svincolo per Domodossola e alla statale prendere a destra.
Alla prima rotonda passiamo sotto il cavalcavia ferroviario e subito dopo, alla seconda, prendiamo a sinistra chiare indicazioni per la Val Bognanco, proseguiamo sino ad incontrare una strada che taglia in perpendicolo quella percorsa e svoltiamo a sinistra.
Siamo ora sulla strada della Val Bognanco teniamo sempre la carreggiata principale, superiamo Bognanco e dopo alcuni chilometri di strada stretta e tortuosa arriviamo all'Alpe San Bernardo.

 

Qui all'Alpe San Bernardo (1628m), parcheggiamo la macchina nel piazzale ripulito dalla neve alla destra della bella cappelletta dedicata appunto a San Bernardo, perchè il parcheggio estivo che si trova a pochi metri sulla sterrata non è raggiungibile.

La giornata è bellissima, non c'è una nuvola, la neve è abbondante, prepariamo gli zaini e senza indossare le ciaspole imbocchiamo la strada di fronte a noi ricoperta di neve ghiacciata.
Al bivio dopo pochi metri andiamo a sinistra e poco dopo nei pressi del parcheggio estivo, seguiamo le traccie di predecessori che si inoltrano nel bosco dove vi sono anche cartelli indicatori codice (D0) dai colori bianco-rosso del CAI, per il Lago di Ragozza e il Rifugio Gattascosa.
Certo in queste condizioni difficile trovare tutti i segnali, ma le traccie degli sci alpinisti sono inconfondibili..
All'interno di un bosco sale dolcemente quella che d'estate è un ampia mulattiera , dopo circa 10min arriviamo ad un bivio, anche se in questa stagione è praticamente invisibile, noi seguiamo le traccie che salgono ora un poco più ripide sulla destra, perchè quella sulla sinistra ci porterebbe in pochi minuti al piccolo Lago d'Arza (1742m).
Deviazione che comunque ci farebbe perdere poco tempo.
Saliamo ora un poco più decisamente sempre all'interno di un bosco dominato dai larici, al margine di un solco tra la neve che nasconde un piccolo ruscello.
Indossiamo le ciaspole, che seppur su traccia ben battuta ci aiuteranno nell'avanzamento ormai in salita.
Il sole inizia a filtrare tra i rami e i giochi con la neve catturano la fantasia.

La salita si fa in qualche tratto più impegnativa, quando il sentiero spiana, sbuchiamo dalla vegetazione in una larga radura.
E' questa la Torbiera di Gattascosa (1831m) (40/45min).

La Torbiera è solcata da numerosi rigagnoli e dal ruscello che abbiamo già costeggiato più in basso, che ad un osservazione attenta possono essere ben notati anche in queste condizioni di innevamento.
La vista è notevole le cime della
Val Bognanco ci circondano, il Pizzo Pioltone domina il centro della scena.
Difficile ripartire da qui, lo scenario è fiabesco tra larici e vette innevate.
Attraversiamo il pianoro, la traccia sempre molto evidente si impenna, in fondo alla radura sulla sinistra, tra un rado bosco di larici.

La fatica inizia a farsi sentire la pendenza è notevole, ma per fortuna non troppo prolungata, e approdiamo al Lago di Ragozza (1958m) (1.00h/1.10h).

Sopra di noi la Cima di Verosso, le cui pareti franose hanno occluso l'uscita del lago, trasformando il bacino sottostante in torbiera.
Se in primavera questo posto è fantastico per i suoi colori vivaci in autunno regala scorci dalle tinte tenui ma ugualmente emozionanti, ed ora in inverno la pace regna sotto una coltre di neve.
Seguiamo la traccia che sale al margine del lago e ci apparirà il Rifugio Gattascosa (1993m) (1.10h/1.20h) che raggiungiamo in pochi minuti.

Il Rifugio Gattascosa dispone di 25 posti letto è gestito e può essere un ottimo punto d'appoggio sia per mangiare nelle gite di un giorno, sia per pernottare qualche giorno usandolo come punto di partenza per il trekking dei laghi della Val Bognanco.
Caratteristico il modo di accatastare la legna tagliata in piccoli pezzi a forma di panettone che ricorda le vecchie carbonaie, ora ricoperte di neve.
Oggi il rifugio è chiuso, lo scenario tutto attorno è superbo.
Ci raggiungono poco dopo, un gruppo di amici della provincia di Varese, che gentilmente ci offrono un bicchiere di thè caldo.
Scambiate quattro chiacchiere, scatto una foto ricordo al gruppo con l'intento di pubblicarla nella nostra recensione...
Ma qui inizia il "dramma", anche se non me ne accorgo subito...
Le batterie della mia fedele digitale, dopo 4 anni di onorato servizio su e giù per i monti del VCO, mi abbandonano all'improvviso....
Per fortuna una foto fatta con la loro macchina e gentilmente speditami, salva la situazione....

GRAZIE !!!

Le foto che seguono, sono state effettuate in emergenza con il telefonino, per cui mi scuso per la scarsa qualità !

Ammiriamo ancora il profilo del Pizzo Pioltone che ci sovrasta, e dopo esserci rifocillati ripartiamo con la traccia che esce in piano proprio dietro il rifugio.
Siamo ora su quella che in estate è la gippabile che dall'Alpe San Bernardo sale sul versante opposto della valle, e che passando per l'Alpe Monscera giunge al rifugio.
Dopo pochi minuti incontriamo una deviazione sulla sinistra, chiari cartelli indicatori, imbocchiamola, qui non vi è più traccia, a quanto pare nessuno è salito al passo, almeno da questo lato della valle.
La neve sfiora il metro d'altezza, si affonda non poco anche con le ciaspole, la fatica è notevole, orientandoci a vista, per fortuna in breve raggiungiamo il Lago di Monscera (2072m)(1.40/1.55h).

Proprio sotto la sella del Passo è posto il Lago di Monscera, collocato nel più alto dei terrazzi naturali della valle glaciale del Rio Rasiga.
Salendo pochi metri, tra il prato e la poca neve risparmiata dal vento
raggiungiamo il Passo Monscera (2103m)(1.45h/2.00h) dove corre il confine Italo-Svizzero suggellato da un cippo di marmo.

Di fronte a noi si apre la vista sulle vette del Vallese dominate da sinistra verso destra da Weissmies(4023m), Lagginhorn(4010m) e Fletchhorn(3996m), ricoperte dai ghiacci.
Abbiamo raggiunto il punto più alto dell'escursione odierna, la vista sulle vette svizzere grazie alla giornata serena è grandiosa.
Torniamo ora stando sul lato opposto del lago rispetto al nostro arrivo, infatti andiamo a chiudere l'anello della nostra gita percorrendo il lato opposto della valle.
Superato un piccolo dosso procediamo tra traccie di sci alpinisti a vista verso i tetti dell'Alpe Monscera (1971m) (2.15h/2.30h) che raggiungiamo aggirandola sulla sinistra.

Continuiamo a scendere seguendo tracce molto evidenti, rientriamo tra i larici fino a raggiungere quello che d'estate è un guado su un torrente che scende dal lago di Agro (2.45h/3.00h).
Ora sempre nel bosco più fitto, scendiamo su quella che in estate è una larga mulattiera, qua e la sfioriamo baite di varie dimensioni.
La traccia, che segue ormai un evidente strada tra il bosco, scende ripida in tornanti sino al ponte sul Rio Rasiga (3.20h/3.40h).

Superato il ponte seguiamo la strada innevata che in costante salita ci riconduce all'Alpe San Bernardo e alla macchina dopo (4.00h/4.30h).
Escursione fantastica, grazie alla giornata tersa, consigliata a chi ha un minimo di allenamento e che conosce i sentieri durante la stagione estiva, perchè la neve rende tutto molto diverso e più difficile l'orientamento.

Grazie agli escursionisti di giornata Dario e Francesco.

 

 

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