Attrezzatura
:Comode
scarpe da montagna e abbigliamento sportivo.
Tempo
di percorrenza : 2.30h/2.45h(salita e discesa)
di passo calmo e senza considerare le soste
Dislivello
: Totale
834m (salita e discesa) --- Cheggio - Alpe Fraccia +27m
--- Alpe Fraccia - Alpe Curtvello +232m --- Alpe Curtvello
- Passo La Forcola +158m, al ritorno stesso dislivello con
segno negativo.
Strutture
:
Rifugio CAI sezione città di Novara (apertura giugno-settembre)
all'alpe Cheggio, albergo ristorante Alpino alpe Cheggio
0324/575975.
Come
raggiungere Cheggio :
Con l'autostrada Voltri-Sempione e quindi la superstrada
in direzione Domodossola, prendere l'uscita di Villadossola,
giunti sulla statale tornare a sinistra verso il centro
paese, dopo circa 400m lasciare la strada principale e seguire
la strada che sale sulla destra, chiare indicazioni per
la Valle Antrona.
Seguire tutta la valle, arrivati ad Antrona Piana, continuiamo
sulla strada principale che volge a destra, e supera la
chiesa, dopo alcuni chilometri di strada a tornanti eccoci
a Cheggio.
A
Cheggio (1497m),
splendido alpeggio costituito da belle e ben rifinite case
per le vacanze e da un paio di piccole ma accoglienti strutture
alberghiere, lascio la macchina alla fine della strada in
un comodo parcheggio sterrato dove potrete notare la partenza
della teleferica che collega Cheggio al Rifugio Andolla.
Oggi pur essendo il 15 di luglio la temperatura alle 7.00
di mattino è di circa 9°C, quest'estate non vuole
proprio iniziare...
Meglio coprirsi bene e partire.
Di
fronte a me cattura subito lo sguardo il muraglione gradonato
della diga del Lago di Cheggio
o Lago dell'Alpe dei Cavalli
che vado ad attraversare per portarmi sul lato opposto del
lago.
Sopra, già illuminata dal sole, vedo la meta che
si nasconde alla sinistra delle Cime di Pozzuoli.
Camminando sul lato sinistro della diga sull'ampio sentiero
che la contorna, in pochi minuti trovo il cartello in legno
che indica il sentiero per La Forcola.
Il sentiero sale a sinistra nel bosco e velocemente, al
di la di un dosso, approda all'Alpe
Fraccia (1524m)(10min).
Piccolo
pianoro invaso dalle felci e dalle ortiche, conserva un
paio di baite in precarie condizioni.
Sceso oltre la baite, seguo la traccia, sempre segnalata
con i colori Bianco-Rosso del CAI, che sale a sinistra per
raggiungere alcune costruzioni, poco sopra e che costituiscono
la parte alta dell'alpeggio.
Mi spingo fino all'orlo del dosso poco dopo le baite e ne
vale la pena, un bello strapiombo si apre sul letto d'uscita
della diga, su Cheggio
e la carrozzabile che risale la valle.
Ritornato sui miei passi, riprendo la traccia, che prima
delle fatiscenti casere piega a destra in direzione del
bosco.
Entrato nel bosco, il sentiero in leggera ascesa, costeggia
la montagna, per poi piegare a sinistra ed entrare in una
piccola valletta, che attraverso per poi lasciare seguendo
la traccia che si rituffa nel bosco sulla destra.
I segni del CAI sono sempre presenti, ma in questo tratto
può essere necessario soffermarsi a trovarli d'innanzi
a noi per scegliere la miglior traiettoria.
A questo punto il sentiero sale quasi verticale per qualche
metro, e poi riprende in leggera ascesa costeggiando la
parete montuosa.
Sotto di noi si può godere di bei scorci sullo specchio
d'acqua del Lago di Cheggio.
Il sentiero entra in una vasta conca, solcata da rigagnoli,
e inizia a risalire un poco più faticosamente sul
lato sinistro.
Lo scenario ora si fa da sogno, una distesa di rododendri
ci avvolge, anche se un po in ritardo di fioritura causa
il freddo di quest'estate, e il bosco si fa un po più
rado e dominato da maestosi larici.
Seguo la traccia che piegando a sinistra supera un piccolo
dosso e sbuca nella radura dell'Alpe
Curtvello(1756m)(45/50 min).
Luogo
incantevole, le due baite di cui una ben ristrutturata al
centro della radura, sembrano protette dai larici in cerchio
come da mute guardie fedeli.
Complice la giornata tersa, la vista sulla cresta nord che
divide la Vall'Antrona
dalla Val Bognanco
è mirabile.
Riprendo il cammino, risalendo la traccia che costeggia
un torrentello, da cui è stata ricavata una piccola
presa d'acqua, il solco della montagna si fa stretto e la
salita più impegnativa.
Dapprima giungo in una piccola conca invasa da sfasciumi,
caduti dalle assai vicine pareti delle Cime di Pozzuoli.
Quindi con ultimo sforzo il sentiero tenendo la sinistra
del solco, approda al Passo
della Forcola (1914m)(1.10h/1.20h).
Pochissimi
metri sotto, sul versante del Lago
di Antrona, raggiungo l'Alpe
Forcola superiore.
Finalmente
mi concedo un meritato spuntino, guardando le cime che mi
circondano.
Questo passo collega il lago
di Cheggio con quello di Antrona,
ed era in passato una comoda via per gli alpigiani della
valle che salivano a caricare i vari alpeggi sui due lati
del passo.
Riposato e rifocillato, decido che sarebbe la naturale conclusione
di questa escursione scendere al Lago di Antrona, ma che
purtroppo essendo solo sarei costretto a risalire tutta
la lunga strada asfaltata sino a Cheggio per recuperare
la macchina...Amici dove siete....???
Devo rinunciare, scelgo come alternativa di risalire il
cocuzzolo erboso che chiude il passo sulla sinistra del
nostro arrivo, qualcosa mi ispira !
Risalgo senza traccie evidenti i prati verticali, prestando
molta attenzione perchè uno scivolone sarebbe veramente
rovinoso, e tenendo nel mirino la cima, dopo circa 10 minuti
di faticaccia da capre eccomi in cima a questo sperone del
quale ignoro l'eventuale esistenza di un nome e che il mio
altimetro quota a 1960m circa.
Appena mi affaccio resto a bocca aperta !
La
parete da questo lato precipita quasi verticale, e sotto
di me appare il Lago di Cheggio
di un colore verde chiarissimo come lattiginoso che rapisce
lo sguardo.
Forse dovuto alle recenti e abbondanti piogge che hanno
portato le piene dei torrenti sino al lago, questo colore
mi affascina e non smette di attirare la mia attenzione.
Sulla destra Cheggio
e la Valle Antrona,
sulla sinistra la Val Loranco
e l'Andolla.
Girandomi dalla parte opposta, lo scenario non è
certo da meno.
Dal
passo de LaForcola
la valle si apre sul Lago
di Antrona e sopra di esso il Lago
Campliccioli, chiusi dalle creste, con qualche
nevaio, che dividono a sud, sinistra nella foto, dalla Valle
Anzasca, e a ovest, destra nella foto, dal Vallese.
Non c'è che dire questa breve ma faticosa arrampicata,
è valsa la pena.
Tornato in pochi minuti di nuovo al passo, prestando attenzione
nella discesa alquanto ripida, posso iniziare il ritorno.
Ritorno che avviene per il percorso di andata e che riconduce
a Cheggio(1497m)
e all'auto dopo circa (2.30h/2.45h) dalla partenza.
Arrivato nuovamente sul muraglione della diga non posso
resistere all'istinto di scattare ancora una foto al Lago
di Cheggio o
Lago dell'Alpe Cavalli con l'acqua ora illuminata
dal sole di questo colore straordinario.
Escursione
abbastanza facile, sia per dislivello che per orientamento,
alla portata di tutti, che tuttavia regala begli scorci
sull'alta Valle Antrona.